Focus su... ECHIQUIER ARTY SRI
Il primo semestre 2023 si sta svolgendo molto meglio del 2022, rivelatosi difficile per le principali asset class del fondo, azioni e obbligazioni. La recessione, che sembrava dietro l’angolo, non si è ancora manifestata mentre l’inflazione arretra anche se siamo ancora molto lontani dall’obiettivo della BCE. Il mercato, ad ogni modo, ha anticipato la fine della stretta monetaria. In questo contesto, i principali mercati azionari registrano in genere dei rialzi a due cifre e il mercato obbligazionario sta recuperando parte del terreno perso1.
Le operazioni
In un mercato molto turbolento che ha creato nuove opportunità, la componente obbligazionaria del fondo è andata trasformandosi negli ultimi due anni. I rendimenti obbligazionari sono vicini ai massimi dell’ultimo decennio, sia per l’High Yield che per l’Investment Grade. In questo contesto, l’esposizione alle obbligazioni societarie registra una crescita significativa raggiungendo il 75% del fondo, un massimo storico. A titolo di confronto, due anni fa il loro peso era inferiore del 15%.
Ne emergono due movimenti di gestione ben precisi: da un lato, l’aumento dell’esposizione agli asset a rischio, tra cui il debito subordinato emesso da società non finanziarie, e dall’altro l’esposizione a emittenti che si collocano nella parte inferiore dell’High Yield. Più recentemente, sono tornate a far parte del fondo le obbligazioni senior emesse da società non finanziarie con rating molto elevato (“A” e “AA”) il cui peso è oggi pari al 17% del fondo (rispetto al 3% del mese di giugno 2021).
Nel corso del 2022, gli asset a elevata duration hanno subito uno shock significativo, legato al rialzo dei tassi di riferimento e delle aspettative di inflazione. Il fondo si è così riposizionato per aumentare la sensibilità ai tassi della componente obbligazionaria2, passando da 2,5 a metà del 2021 a 3,8 attualmente. Questo movimento è stato interamente guidato da un aumento della duration degli asset di altissima qualità.
La nostra esposizione alle obbligazioni convertibili è rimasta stabile all’8% circa, privilegiando quelle che offrono premi bassi e rendimenti superiori al 3%, con profili sottostanti tuttavia promettenti, come Siemens e Prysmian.
La sensibilità alle azioni infine è stata fortemente ridotta, a meno del 18%, grazie a una copertura sugli indici Eurostoxx e S&P500. Manteniamo un’allocazione diversificata nella scelta dei titoli in portafoglio. Dopo il rialzo significativo dall’inizio dell’anno dei titoli ciclici come INFINEON, TSMC e ASHTEAD, stiamo spostando le nostre scelte verso titoli di qualità/difensivi come NESTLE e AIR LIQUIDE.
Strategia d’investimento
In un contesto in cui la recessione sembra avvicinarsi, riteniamo che i rischi siano maggiori per le azioni. Di conseguenza, la nostra esposizione a questa asset class è volutamente bassa rispetto alla media degli ultimi 3 anni. Non esiteremo, tuttavia, a riposizionarci riacquistando la nostra copertura in caso di ribasso dei mercati azionari.
Il rialzo dei tassi dello scorso anno, che è coinciso con un aumento dei premi di rischio, ha restituito rendimenti al mercato obbligazionario segnando un cambiamento di paradigma rispetto ai dieci anni precedenti che erano stati caratterizzati da tassi bassi o negativi e premi di rischio risicati. Con un rendimento del 5,1%, la componente obbligazionaria dispone di armi migliori per far fronte alla maggiore volatilità del mercato obbligazionario.