Olivier de Berranger

Focus sur Echiquier ARTY

Questo mese, Echiquier ARTY festeggia i suoi primi 10 anni di vita. Nonostante le crisi del 2008, dell’euro, delle banche europee o della Grecia, il suo universo di investimento è rimasto immutato, basato su prodotti semplici e trasparenti: azioni, obbligazioni e commercial paper di società europee.

A connotarne la gestione sono: mobilità, flessibilità e valore relativo. Con una performance cumulata superiore al 60%, in questi 10 anni Echiquier ARTY ha evidenziato un rendimento annuo superiore al 4,90%.

Le operazioni

congiunturali

La stagione delle pubblicazioni trimestrali sta giungendo al termine da cui spicca il dinamismo del ciclo europeo negli ultimi mesi.  Benché l’euro, su base annua, si sia apprezzato a fine trimestre del 15% circa, gli utili per azione sono cresciuti del 33% in media dall’inizio dell’anno in Europa. Si giustifica così un’esposizione azionaria di Echiquier ARTY vicina mediamente al 30% da gennaio 2018. La recente stabilizzazione del ciclo europeo depone tuttavia a favore di una crescita degli utili durante l’anno che sfiora gli 8% / 10% anche se non vanno dimenticate le recenti vicende politiche in Italia o in Spagna che potrebbero impattare il livello di fiducia.

Negli ultimi 12 mesi abbiamo aperto 13 nuove posizioni e ceduto 8 investimenti. Echiquier ARTY è stato particolarmente attivo nel settore delle telecomunicazioni con la vendita di BOUYGUES e VODAFONE e l’investimento in ALTICE. Il risanamento operativo di SFR in Francia è di primaria importanza per il gruppo di Patrick Drahi. La dinamica commerciale è innegabilmente positiva negli ultimi 2 trimestri a scapito però, in un primo momento, della marginalità. La scissione tra attività europee e americane consentirà al mercato di valutare meglio il potenziale di ogni entità.

Fedele alla sua strategia, Echiquier ARTY ha dimostrato grande mobilità nella componente obbligazionaria con la vendita di 22 posizioni e l’inserimento di 66 nuove obbligazioni in un portafoglio composto da 180 titoli corporate con meno di cento emittenti. Il 2018 sarà un anno delicato sul versante del credito. Molte aziende europee si presenteranno sul mercato primario ma gli investitori si mostreranno più selettivi. In effetti, i premi di rischi si sono notevolmente contratti negli ultimi dieci anni e le opportunità palesi sono merce sempre più rara.

 

Fondamentali

Più in generale, l’incertezza permane sul mercato dei tassi. La Federal Reserve Americana porta avanti la sua politica di graduale e regolare rialzo dei tassi a breve mentre la Banca Centrale Europea si trova a vivere una situazione più delicata. L’inflazione sempre più bassa e il recente rallentamento del momentum di crescita nell’Eurozona potrebbe contrastare i suoi piani di uscita dal Quantitative Easing. L’attuale maelström provocato dalla politica italiana non le faciliterà il compito. Manteniamo tuttavia una politica di duration corta, ovvero una bassissima sensibilità ai movimenti dei tassi. In effetti, il portafoglio è in parte coperto dalla vendita di future sul Bund. Tranne un precipitare drammatico della situazione continuiamo a ipotizzare un’uscita dal Quantitative Easing per fine anno con il primo rialzo dei tassi non prima del secondo semestre 2019.

Dopo quasi un anno, Echiquier ARTY continua a orientare la sua componente azionaria verso il ciclo europeo (THYSSENKRUPP, SAINT-GOBAIN, settore automobilistico…) e ha alleggerito l’esposizione all’economia britannica (VODAFONE, EUROTUNNEL). Dopo aver guadagnato oltre il 65% siamo usciti da SWATCH e abbiamo investito in SALVATORE FERRAGAMO per mantenere la nostra esposizione al settore del lusso. Non è detto che non si assista un giorno a un’evoluzione del capitale di questo marchio a conduzione familiare, che rimane oggi sottoutilizzato. Abbiamo altresì investito in AXA subito dopo l’operazione XL GROUP. Se la dimensione e il prezzo hanno destato sorpresa sul mercato, il suo finanziamento è già chiuso. Rimaniamo fiduciosi nei confronti della razionalità alla base di questa acquisizione, della portata delle sinergie e della generazione di utili in futuro.

Strategia d’investimento

All’inizio del suo 11° anno di vita il fondo non intende modificare la sua strategia di gestione: selezione titoli azionari e obbligazionari e mobilità nell’asset allocation sono dei fattori imprescindibili. Anche se il percorso sarà irto di ostacoli generati dal rischio politico europeo, il rialzo dei tassi rimane il nostro scenario centrale. Quanto alle azioni, le valorizzazioni europee rimangono attraenti e l’andamento rialzista degli utili aziendali sono degli innegabili fattori di sostegno.