Viaggio al centro dell’Intelligenza Artificiale

A cura di Rolando José Grandi Bustamante, CFA

Oggi, la parola Cina ci riporta subito alla mente il virus che ha innescato la pandemia di COVID-19 e la crisi che ci ha messi a dura prova. Da gestore di fondi azionari internazionali e tematici presso La Financière de l’Echiquier, per me questo Paese è, innanzitutto, uno dei centri di sviluppo tecnologico più progrediti al mondo.

Qualche mese prima che iniziasse la pandemia ho avuto modo di recarmi a Pechino e a Shanghai: un sogno diventato realtà. Uno dei miei libri preferiti è un classico della letteratura cinese, “Il romanzo dei Tre Regni” di Luo Guanzhong, che ripercorre la storia dell’impero cinese dal momento della sua divisione a quello della sua riunificazione nel 280 d.C.. Ricordo, non senza una punta di nostalgia, le passeggiate nella Città Proibita nel cuore della Pechino imperiale con i suoi imponenti bastioni che nascondevano la vita quotidiana dell’imperatore e della sua corte, alimentando in questo modo le conversazioni del popolo che poteva solo immaginare cosa stesse succedendo dietro quelle mura.

Ma la capitale tecnologica cinese è anche la sede di importanti aziende come JD.com, BAIDU, TAL Education, XIAOMI e BOE Technologies, oltre a essere un terreno fertile per le start-up specializzate nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI). Anche le università cinesi sono impressionanti, il cui livello è in costante crescita visto che il governo investe miliardi di dollari per migliorare l’insegnamento e la ricerca. La loro scoperta mi ha permesso di capire l’eccezionale ambizione della seconda potenza mondiale che persegue l’obiettivo di sviluppare le tecnologie più avanzate al mondo nei campi del 5G, dei veicoli a guida autonoma, della robotica e dell’AI.

Il mio lavoro mi porta a percorrere il mondo per andare a incontrare gli imprenditori che stanno costruendo il mondo di domani e questo mio viaggio mi ha fatto capire che la Cina ambisce a ridiventare la prima potenza economica mondiale. Tuttavia, la mia trasferta mi ha anche permesso di individuare nuove opportunità di investimento per i fondi azionari internazionali e tematici di La Financière de l’Echiquier.

Sono rimasto colpito, ad esempio, da GDS, l’azienda che costruisce e gestisce i più grandi data center del paese. Durante una visita in uno di questi data center vicino a Shanghai ho potuto scoprire la fabbrica del 21° secolo e la crescente importanza che la tecnologia del cloud riveste nella nostra economia. Mi sono anche recato presso PING AN HEALTHCARE la cui applicazione di telemedicina Good Doctor migliora l’accesso alla diagnosi medica a distanza per i suoi milioni di utenti. Inoltre, grazie all’AI, quest’azienda può gestire un volume crescente di utenti che iniziano a navigare su questa piattaforma interagendo con un medico digitale.

Anche se ho il pallino della tecnologia non disdegno la gastronomia locale! E in questo campo, la Cina è una delle migliori mete possibili. Confesso il mio debole per l’anatra alla pechinese che si può degustare da Siji Minfu, un locale a tal punto famoso che bisogna a volte aspettare ben due ore prima di sedersi a un tavolo! La degustazione vi è tanto gustosa quanto impressionante! Lo chef presenta l’anatra intera, la taglia e la serve agli ospiti in due fasi, iniziando con delle piccole “frittelle” di riso avvolte attorno alla pelle croccante dell’anatra ricoperta da una spessa marinata, la famosa lacca nera, che conferisce al piatto un sapore unico. La carne dell’anatra dorata viene poi servita con del riso alla cantonese. Una prelibatezza!

“Dopo un’anatra alla pechinese sono d’accordo su tutto”, avrebbe detto Henry Kissinger, consigliere del presidente Richard Nixon in visita segreta a Pechino nel 1971. Così come la famosa anatra alla pechinese, diventata il simbolo della Cina, la sfida strategica del secolo, ovvero l’AI, potrebbe giocarsi nel confronto tra gli Stati Uniti e la Cina nel campo delle nuove tecnologie, preannunciando una vera e propria guerra fredda tecnologica. La Cina ha i mezzi per realizzare la sua ambizione di diventare il leader mondiale dell’AI entro il 2030. E a differenza dell’anatra alla pechinese, a lungo riservata alla sola aristocrazia cinese, le applicazioni dell’AI e le altre innovazioni tecnologiche provenienti dalla Cina si diffonderanno molto rapidamente ai quattro angoli del pianeta.

Un tema strategico per lo sviluppo economico, sociale e tecnologico del mondo!