Come realizzare obiettivi di sviluppo sostenibile in portafoglio

Sono compatibili investimento e impatto positivo?

Quale può essere l’impatto di 1 milione di euro investiti? Per esempio, un’alimentazione più  sana e nutriente per oltre 3.740 persone, la presa in carico di 1.489 pazienti e il risparmio  di oltre 186 tonnellate di CO2 nell’atmosfera (grazie alla produzione di fonti rinnovabili e all’efficienza energetica). Tradurre in pratica gli obiettivi di sviluppo sostenibile è possibile. Serve però un processo di investimento rigoroso e una strategia mirata, pronta  ad agire su una società in continuo cambiamento.

ECHIQUIER POSITIVE IMPACT EUROPE (EPIE)

% EPIE

Contributi agli SDGs misurabili  da parte delle aziende all’interno  del portafoglio EPIE.

 

24% SDG 3 – Assicurare la salute  e il benessere:

Porre l’accento, tra le altre cose,  sull’accesso alle cure, alle  terapie e alla copertura  sociale.

  • 10 aziende presenti nel portafoglio producono  apparecchiature e terapie  mediche come ad es. Air  Liquide i cui gas medicali  sono stati forniti a 15.000  ospedali e cliniche o Novo  Nordisk che sviluppa terapie  contro le malattie croniche  (sono 29,2 M i diabetici  curati nel 2919)
  • 6 propongono ai propri dipendenti una copertura  sanitaria omnicomprensiva
  • 1 azienda opera nell’assicurazione sanitaria-  previdenza (Prudential).

 

4% SDG 4 – Educazione di qualità:

Garantire un’istruzione  di qualità, promuovendo  un’educazione di qualità  in un’ottica equa e  inclusiva. 1 azienda in portafoglio,  RELX, contribuisce al  SDG 4 fornendo articoli  provenienti dalla ricerca  accademica: scientifica,  medica, giuridica e fiscale.

 

15% SDG 7 – Energia pulita e accessibile: 

Assicurare a tutti l’accesso a  un’energia pulita e accessibile è  una sfida sociale e ambientale  anche perché l’energia è il  principale fattore che contribuisce  al cambiamento climatico: il 60%  circa delle emissioni mondiali di  GES. Accrescere la quota delle  fonti rinnovabili nel mix energetico  mondiale riveste la massima  importanza.

  • 6 aziende in portafoglio propongono prodotti per una  migliore efficienza energetica.  KINGSPAN, ad esempio, i cui  prodotti di isolamento hanno fatto  risparmiare 192,7 M di MWh, 5 Md  di euro e evitato il rilascio di 32,8  M di tonnellate di C02 nel 2019.
  • 17 aziende hanno una politica interna per l’uso di energie

 

6% SDG 11- Città e comunità sostenibili:

Saranno 5 miliardi le persone  che vivranno in città nel 2030.  Una gestione urbana efficace  deve quindi essere messa in  atto per fare fronte alle sfide di un’urbanizzazione  galoppante, riducendo gli  impatti ambientali negativi.

  • 14 aziende in portafoglio hanno ad esempio ridotto in  modo sostenibile l’intensità  dei loro rifiuti
  • 5 hanno adottato una politica finalizzata alla carbon  neutrality, come Amadeus e SAP
  • 5 propongono soluzioni per le città e trasporti  sostenibili o una migliore  qualità dell’aria. Halma, ad  esempio, o Svenska Cellulosa,  che produce legname per il  settore edile prelevato nelle  sue foreste gestite in modo  sostenibile (normativa FSC).  Così, nel 2019, l’8% delle  emissioni di CO2 in Svezia  sono state assorbite dai 2,6  M ha di foreste di proprietà  dell’azienda.

 

25% SDG 12 – Consumo e produzione  responsabili:

Spronare le aziende a  interrogarsi sull’impatto ambientale  e sociale di tutta la catena di valore.  Se la popolazione mondiale dovesse  raggiunge i 9,6 Md di persone entro  il 2050, potrebbe essere necessario  l’equivalente di quasi 3 pianeti per fornire le risorse indispensabili  al mantenimento dei modi di vita attuali.

  • 2 aziende in portafoglio propongono prodotti alimentari  sostenibili, Unilever e Kerry Group
  • 17 progettano prodotti eco e/o provenienti dall’economia circolare. Tra queste, L’OREAL,  il cui tool di valutazione Spot è  l’impatto sociale e ambientale  del prodotto del gruppo in ogni  fase del ciclo di vita sulla base di criteri: il packaging, l’impronta  ecologica della formula, il sourcing  degli ingredienti e i vantaggi sociali del prodotto 

 

Dei 17 SDGs ONU, il team di gestione ne ha identificati 9 «business oriented» ai quali le aziende  in portafoglio possono contribuire con i  loro prodotti o servizi.

 

 

L’intervista

 

Impact Investing, performance resiliente

Sonia Fasolo, SRI Fund Manager di La Financière de l’Echiquier

 

Investimenti sostenibili non solo come chiave di lungo termine ma anche nelle fasi di mercato più avverse.  Lo conferma la crisi di Covid-19: le performance  sociali, ambientali e di governance, insieme alla  generazione di un impatto positivo, vanno di pari  passo con le performance finanziarie. Con Sonia Fasolo, SRI Fund Manager di La Financière de l’Echiquier abbiamo parlato di come le aziende che  gestiscono bene i loro rischi extra-finanziari oggi,  intercettando le tendenze di lungo termine, saranno le più preparate per il mondo di domani.

 

Impact Investing, perché è importante parlarne  ora?

Incendi devastanti in Australia, temperature da record,  una pandemia micidiale… le sfide si moltiplicano e la domanda che ci si deve porre non è più ‘se’ ma  ‘come’ agire. Ognuno di noi si interroga a riguardo:  individui, aziende, Stati e… Anche il team di gestione  di Echiquier Positive Impact Europe. Il fondo di Impact Investing punta, tramite gli investimenti realizzati, a generare impatti positivi per l’uomo e per il pianeta. La nostra strategia d’investimento si basa sugli SDGs  definiti dall’ONU. Ogni azienda in cui questo fondo  investe deve fornire soluzioni concrete alle sfide  dello sviluppo sostenibile.

 

Come si sostanza il vostro processo di  investimento?

All’interno di Echiquier Positive Impact Europe ci  siamo appropriati di 4 criteri chiave che, a nostro  avviso, definiscono la finanza d’impatto attraverso  l’intenzionalità, cioè l’intenzione di generare un  impatto positivo da parte dell’investitore ma anche da  parte dell’azienda in cui si investe. Il nostro processo  di investimento è permeato da questa filosofia  d’impatto. È estremamente rigoroso, declinato in 4 fasi, con 3 filtri ESG, di cui uno legato alla  misurazione del contributo delle società agli SDGs,  e un filtro di valutazione finanziaria.

 

Cosa significa essere un investitore  responsabile?

A nostro avviso, essere un investitore responsabile  significa avere delle convinzioni, accettare di essere  diversi e, soprattutto, essere selettivi. Significa anche  sostenere le aziende a lungo termine. Siamo investiti da oltre 3 anni nel 66% delle società in portafoglio  (al 31.12.2019), e da oltre 5 anni nella metà di queste.  È per noi essenziale dare tempo e stabilità ai vertici  e all’azionariato di un’azienda. Questo implica anche trasparenza. Pubblichiamo  un report annuale di misurazione e valutazione  degli impatti del portafoglio, co-costruito e verificato  da un esperto indipendente, Better Way. Il report  illustra in particolare gli impatti positivi generati dai prodotti e dai servizi delle società in portafoglio  a livello complessivo e per ogni SDG.

 

Epidemia di Covid-19: la resilienza dei fondi  SRI LFDE

Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, Echiquier  Positive Impact Europe ha dimostrato di essere  resiliente, così come i fondi SRI in generale e i fondi SRI di LFDE in particolare. La sovraperformance dei nostri fondi azionari  SRI, già significativa nel 2019 (circa 7-14 punti  rispetto ai rispettivi indici di riferimento), si è  confermata durante la crisi. Al 31.03.2020, questa  sovraperformance nel primo trimestre oscillava  tra gli 8 e i 14 punti.

 

Come si spiega la sovraperformance dei fondi  azionari SRI LFDE?

Riteniamo che le aziende con una forte governance,  e quindi un buon controllo dei rischi extra-  finanziari, siano meglio preparate e posizionate per affrontare crisi come questa. In particolare,  le aziende che rispondono, per esempio, al SDG  3 “Salute e benessere” offrono prodotti e servizi  molto richiesti, che contribuiscono a combattere  l’attuale crisi sanitaria. Lo vediamo anche nella gestione operativa. Le aziende che hanno lavorato  per prevenire gli infortuni sul lavoro riescono ad  attuare meglio le misure di distanziamento imposte  dall’epidemia. Allo stesso modo, quelle che si sono  avvalse del telelavoro per un miglior bilanciamento  tra vita lavorativa e personale si sono adattate più  facilmente al lockdown.