Incredibile India!

Jim Rogers(1) ha scritto: non c’è modo migliore per trovare belle opportunità di investimento che andare alla scoperta del mondo così com’è, chilometro dopo chilometro!

Facile da dirsi, ma per un investitore francese ritrovarsi a girovagare per gli stretti vicoli della bidonville di Dharavi, a Mumbai, è un’esperienza particolarmente sconcertante. Come conciliare la scoperta del più grande quartiere povero dell’India con i nostri punti fermi quotidiani dei mercati finanziari?

Eppure Dharavi, un milione di abitanti, immortalata nel film The Millionaire di Danny Boyle, è un’eccellente espressione del mondo di oggi, con una popolazione giovane e piena di speranza in una vita migliore. Questa realizzazione passa attraverso un feroce appetito al consumo “all’occidentale”. Per esempio, non si può che essere sorpresi a Mumbai e in tutta l’India nel vedere l’espansione e il successo della catena americana di consegna di pizze a domicilio DOMINO’S PIZZA. Già oltre cinquecento punti vendita oggi in più di un centinaio di città, con un obiettivo di più di mille a breve termine. L’India, conosciuta per il suo conservatorismo e il senso acuto delle tradizioni, soprattutto culinarie, ha scoperto di avere una passione per questa icona della cucina italiana: solo un passo separava il naan(2) dalla pizza!

Il mondo rurale è un altro vettore essenziale dello sviluppo futuro dell’India. A lungo tralasciate dalle grandi riforme di apertura economica, le campagne indiane hanno vissuto fino a un recente passato un relativo depauperamento rispetto alle grandi città (il PIL degli stati rurali è passato dal 65% del PIL degli stati sviluppati nel 1991 al 54% nel 2011(3)). Dal 2008 e in risposta alla crisi mondiale, il governo indiano ha deciso, a forza di sovvenzioni, di preoccuparsi dei due terzi della popolazione indiana che possiede soltanto un terzo delle ricchezze. Nel 2012, per la prima volta, l’India rurale è cresciuta a un ritmo superiore rispetto alle città. Tra i grandi beneficiari di questa evoluzione citiamo HINDUSTAN UNILEVER, la filiale locale del colosso olandese dell’agroalimentare UNILEVER, che ha l’insediamento locale più importante nelle campagne, o MARUTI-SUZUKI, la prima casa automobilistica del paese, che conta un numero tre volte superiore di concessionari rispetto al suo primo rivale (HYUNDAI) nelle province indiane.

Oggi, nonostante l’enorme potenziale, l’India sta attraversando una fase di rallentamento economico senza precedenti, con la crescita del PIL (4%) più fiacca degli ultimi dieci anni. L’inflazione mal tenuta a bada (11,2%), il forte aumento del deficit (5,2% del PIL), l’indebolimento della rupia (-32,5% in 5 anni), l’arresto dei progetti infrastrutturali, gli scandali a ripetizione hanno rovinato la bella storia indiana.

Tuttavia, passando un po’ di tempo nel paese, visitandolo e incontrandovi le aziende, siamo convinti che esso racchiuda un potenziale di sviluppo a lungo termine. Pur avendo quasi dieci anni di ritardo sulla Cina, l’India ha ampiamente la possibilità di colmare questa differenza: nel 2025 la popolazione indiana sarà superiore a quella cinese e soprattutto gli indiani sono 20 anni “più giovani” dei cinesi.

Come scrive Jim Rogers: “L’India è una terra di contraddizioni. Il paese fornisce alcune delle menti più brillanti del pianeta (…). Eppure quasi il 50% della sua popolazione è analfabeta”.

Da questa irrazionalità che abbiamo incontrato scaturiscono numerose opportunità di investimento. Non esiteremo ad affidare capitali ad aziende come JUBILANT FOODWORKS (il franchisee di DOMINO’S PIZZA in India) o HAVELL’S (il LEGRAND indiano) che cavalcano l’onda dello sviluppo delle classi medie emergenti, uno dei temi di investimento favoriti dal nostro nuovo fondo Echiquier Global Emergents(4)!

Didier Le Menestrel
con la cooperazione di  Armand de COUSSERGUES

1 Jim Rogers, Adventure Capitalist
2 Pane piatto tradizionale fatto con farina di frumento
3 Fonte CLSA
4 Leggete l’attualità del vostro fondo sul blog dedicato: www.echiquierglobal.com