Alexis Grutter

Investimento alternativo, sì ma quale?

Messi alla prova da un anno atipico per i mercati azionari nel 2022, gli investitori dovranno – quest’anno – rivedere i loro portafogli dato il volgere al termine dell’era dei tassi zero e degli aiuti monetari in un contesto di volatilità e incertezza persistenti. Una delle risposte possibili sta nella gestione alternativa. Emersa nella seconda metà del XX° secolo non ha smesso di acquisire importanza a man a mano che i mercati attraversavano varie crisi: dagli shock petroliferi degli anni ’70 alla crisi finanziaria del 2008, al crack del 1987, la bolla Internet degli anni 2000 e la crisi dalle molteplici sfaccettature del 2022…

Strategie specifiche  

Mentre crescono gli asset in gestione a livello mondiale, stimati oggi in oltre 5.000 miliardi di dollari[1], il moltiplicarsi delle strategie alternative ha permesso a questo tipo di gestione di fornire risposte a tipologie di gestione o contesti molto specifici, ognuno dei quali con i suoi vantaggi e svantaggi.

La maggior parte delle strategie di gestione alternativa sono piuttosto correlate con gli asset a rischio, il che rappresenta una grave insidia in caso di crisi. In effetti, ci si aspetterebbe che questi fondi forniscano una gradita decorrelazione in un portafoglio in tempi di turbolenza.

Sebbene la storia abbia dimostrato che molte di queste strategie non forniscono la tanto attesa diversificazione, una strategia ha dato prova di sé crisi dopo crisi: i Commodity Trading Advisor (CTAs). Al di là della loro decorrelazione dagli asset tradizionali, queste strategie sistematiche hanno la capacità di generare rendimenti positivi durante i periodi di dissesto sul mercato, e quindi di coprire parte delle perdite accumulate da altre strategie.

Trend follower

I CTAs hanno per obiettivo di cogliere le tendenze a medio e lungo termine di un gran numero di asset class, indici di borsa, obbligazioni governative, valute o persino materie prime, alle quali solitamente si espongono tramite derivati: i futures.

Un altro loro vantaggio è che questi investimenti non subiscono l’influenza delle emozioni umane. I segnali, infatti, sono generati sistematicamente da modelli quantitativi che forniscono un quadro sistematico e consentono di evitare gli errori del comportamento umano, come uno stop troppo anticipato dei guadagni o un prolungarsi eccessivo delle perdite. Questa caratteristica ha storicamente aiutato i fondi CTAs a ottenere rendimenti positivi sia nei mercati rialzisti che ribassisti.

Infine, i CTAs sono in grado di sovraperformare quando la volatilità sui mercati è elevata o in aumento, in quanto la volatilità tende a far salire o scendere i prezzi di tutte le asset class in misura maggiore. Le strategie CTA si sono quindi rivelate particolarmente interessanti nei periodi di correzione, come la bolla internet tra il 2000 e il 2003 o la grande crisi finanziaria del 2008.

Tuttavia, un CTA dipende dai trend. Nel corso di inversioni improvvise può subire un impatto significativo. Inoltre, nei periodi di bassa volatilità è più difficile sfruttare le tendenze. Nondimeno, nei portafogli diversificati questo fatto non costituisce un problema poiché gli asset tradizionali performano di solito bene in questo tipo di contesto.

Al contrario, la difficile situazione del 2022 in cui si sono sommati i rialzi dei tassi di interesse, l’inflazione e l’instabilità dei mercati, è stata favorevole a questo tipo di strategia. Sono state sfruttate le tendenze al ribasso dei mercati azionari e obbligazionari, nonché l’aumento del dollaro e delle materie prime, che hanno permesso a questo approccio di generare rendimenti positivi. Oltre ad essere una semplice alternativa, la strategia CTA è soprattutto estremamente complementare degli asset tradizionali e si inserisce perfettamente in un portafoglio diversificato.

Rialzo dei tassi di interesse, un’opportunità per i CTAs?

Il 2023 sarà probabilmente un anno ricco di colpi di scena e di incertezze. L’aumento dei tassi d’interesse in tutto il mondo porterà a una rivalutazione di molte asset class che creerà, secondo noi, alcune tendenze sfruttabili. Le strategie CTA sono quindi uno strumento di diversificazione rilevante, soprattutto in tempi più complessi, data la loro decorrelazione dalle strategie tradizionali. Nel caso in cui le tendenze si indebolissero dopo un 2022 eccezionale, potrebbe essere saggio selezionare fondi quantitativi che non si affidano esclusivamente al trend following ma sfruttano anche altre fonti di rendimento. Fondi che saranno meno penalizzati in caso di improvvise inversioni di tendenza.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo documento riflettono le convinzioni dei gestori. Non impegnano in alcun caso la responsabilità di LFDE.

[1] Studio Global Alternatives svolto da Willis Towers Watson.

 

Alexis Grutter e Ludovic Berthe, Gestori, La Financière de l’Echiquier – LFDE

18/01/2023