Pierre Puybasset

#MeetLFDE : Pierre Puybasset, Portavoce della gestione, La Financière de l’Echiquier

Quale percorso e perché la scelta dell’asset management?

Dopo la laurea in giurisprudenza ho iniziato, nel 1986, come floor trader in una società di brokeraggio e sono stato assunto poi nella sede parigina di un broker svedese dove ho trascorso quasi 15 anni. Nel 2003, Didier Le Menestrel mi ha chiesto di entrare a far parte del team di gestione di La Financière de l’Echiquier per lanciare il primo fondo paneuropeo della casa dedicato alle small e mid cap. Così nacque Echiquier Agenor SRI Mid Cap Europe, nel 2004.

Ho fatto la scelta di una gestione patrimoniale paneuropea perché avevo dedicato parecchi anni al supplier-side e pensato che sarebbe stato interessante andare a curiosare dietro le quinte ed esplorare il mondo dal lato del cliente. Non sono rimasto deluso! L’asset management offre anche l’opportunità di tessere legami stretti con gli imprenditori e l’economia europea, di affacciarsi a culture diverse e praticare quello che definirei il “turismo intelligente”. Al termine di molte altre avventure ho accettato la posizione di portavoce della gestione, un ruolo nuovo all’epoca, che ricopro dal 2012, ricco di nuove scoperte e incontri. Si può rimanere a lungo nella stessa azienda a patto di spostarsi spesso, no?

 

Le prospettive per i prossimi mesi? Su cosa dovremmo concentrarci in particolare?

Ogni anno porta in dote le sue domande e sorprese. Oggi siamo confrontati con una maggiore imprevedibilità e fare previsioni è diventato un esercizio piuttosto audace. Il 2021 è stato, per molti versi, un anno unico sullo sfondo di una crisi senza precedenti. Si è anche contraddistinto per un altro fattore insolito: la reazione delle banche centrali e dei governi, ampia e tempestiva.

Il miglior modo per affrontare la paura dell’ignoto è concentrarsi sui fondamentali delle aziende e sulla qualità della loro governance. È importante selezionare le aziende giuste, affidare il capitale nelle mani sagge di uomini e donne che saranno in grado di prendere le decisioni giuste, a prescindere dal mercato. Si finisce sempre per ritornare allo stock-picking…

 

Degli hobby?

Sì, diversi, ma nessuno che spicchi in modo particolare. Sono curioso per natura. La gestione patrimoniale è un favoloso punto di osservazione del mondo, a volte volatile ma sempre entusiasmante. Ed è il motivo per cui mi piace. Il mio tempo libero? Lo passo in giardino, a osservare la natura.